Premetto che non amo molto gli erotici,
non è quello che si dice il mio genere preferito, pertanto questa
recensione non avrà voto pieno, ma sono certa che agli amanti del
genere invece piacerà moltissimo.
C'è una cosa che apprezzo degli
scrittori come Antonietta Agostini: il fatto di riuscire a mettere
molto sentimento nei testi che scrivono, l'emozione arriva e per me,
che sono amante dei romance più soft, questo è un elemento
importantissimo.
“Voglio perdermi in te” è il
seguito di “Amore proibito”, ma entrambi i racconti possono
essere letti separatamente senza problemi perché hanno un epilogo.
“È tutto così difficile senza lui,
ma la vita va avanti, anche se fa male, il dolore ti aiuta a
crescere, e a costruire una corazza intorno a te. Io ho indossato la
mia un'altra volta.”
È strano che a dire questa frase sia
proprio Gioia, la protagonista di Voglio perdermi in te, il suo nome
stride con tutto ciò che è la sua vita: un matrimonio andato a
monte, un ex che arriva troppo tardi a dichiararle il suo amore, un
uomo che ama ma che scopre essere sposato con un'altra e un possibile
nuovo amore alle porte ma che ancora non riesce a vedere. Gioia è
cieca, ha chiuso gli occhi all'amore e si è lasciata andare, non ha
più voglia di reagire e vorrebbe distruggere tutto ciò che la
circonda. Il suo migliore amico Christian non sopporta di vederla a
pezzi e la sprona a risollevarsi, prima con le buone, poi con le
“cattive”: la sgrida se necessario e soprattutto le ricorda che a
volte basta un piccolo passo per stare meglio, l'importante è non
arrendersi.
Devo dire che il personaggio di
Christian mi è piaciuto molto, anche se secondario, lo trovo
divertente e alleggerisce la storia, riesce a strappare qualche
risata e non vedi l'ora che appaia per dire una battuta delle sue
proprio quando non dovrebbe...
In questo secondo volume la storia è
concentrata sul rapporto sentimentale che si instaura tra il capo,
Claudio, e la nostra protagonista, Gioia.
Gioia è distrutta dall'ultima storia
che ha avuto, il bellissimo morettino Nicholas, misterioso, sensuale
quanto basta, ma purtroppo sposato e per lei out, sebbene sia
proprio Gioia ad averlo lasciato, una parte di lei è ancora legata a
lui che ha ancora del potere su di lei nonostante sia passato molto
tempo dal loro ultimo incontro.
Avrei gradito forse un maggior approfondimento dell'intreccio amoroso e quindi di leggere una versione più lunga di questo romanzo, ma forse l'autrice ci riserverà un terzo volume per capire meglio le dinamiche che si sono instaurate.
Non so per chi dei due tiferete voi e
ovviamente non starò qui a svelarvi il finale, ma devo dire che i
due uomini se la contendono bene... ognuno di loro ha un aspetto che
mi affascina e anche Gioia si troverà in difficoltà... Si sa:
l'amore non è bello se non è litigherello... ma chi dei due perderà
al gioco dell'amore?
“Sono l'opposto di lui, sempre in
disordine, soprattutto quando si tratta di gestire la mia vita. Non
sono mai puntuale in nulla, solo in una cosa lo sono, quando l'amore
suona il campanello, non ci penso mai due volte, apro, mi butto a
capofitto in una nuova relazione e metto ancora più in disordine la
mia vita: in quello sì che sono brava, l'amore non lo faccio mai
aspettare.”
Qui e
lì il testo contiene delle frasi, come queste, che secondo me sono
delle piccole perle, che possono essere usate quasi come aforismi, e
descrivono perfettamente gli stati d'animo di tante persone. In
questo breve romanzo c'è tanta passione, sentimento e speranza per
tutti, anche per chi ormai ha perso fiducia in se stesso e pensa di
non meritare nulla, perché l'amore lenisce ogni ferita e ci ridà la
forza per combattere e ci restituisce di nuovo la... Gioia.
Voto: 4/5
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