Titolo: SOLO UNA STORIA D’AMORE e di troppe paturnie
Autore: Momi Gatto
Editore: youcanprint
Pagine: 540
Disponibile nei migliori book store in versione ebook (2,99 euro) e cartacea
TRAMA
SOLO UNA STORIA D’AMORE e di troppe paturnie, di Momi Gatto.
Giulia e Davide, due ventenni di Milano, così genuini eppure a modo loro tanto complicati, aprono e chiudono questo romanzo fresco e ironico che li vede unici protagonisti. Il loro è un rapporto insolito fin dal primo sguardo, così intenso e assuefacente da spaventarli. Lo sconosciuto senso di irrinunciabilità che sentono l’una per l’altro, e la conseguente paura di perdersi, li spingono a nascondere, agli altri e soprattutto a loro stessi, quale sia il vero sentimento che li unisce. Solo il precipitare repentino delle cose, e l’immancabile batosta, li costringeranno ad aprire gli occhi. Impossibile non affezionarsi a questi due ragazzi e non immedesimarsi con i loro cervellotici ragionamenti, attraverso i quali tutti noi siamo passati almeno una volta nella vita.
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BIOGRAFIA
Monica Gatto, affettuosamente chiamata da tutti Momi grazie a un nomignolo affibbiatole in tenera età dal fratello. È una quarantacinquenne milanese doc, diplomata al liceo artistico ha poi lavorato per un lungo periodo come grafica pubblicitaria. Ora collabora col marito e fa la mamma di Davide... adolescente, chitarrista e pallanuotista. È un'amante della lettura, negli anni le sue preferenze hanno spaziato dai classici agli horror, dai gialli ai fantasy, ma solo quando è approdata ai romanzi rosa ha scoperto il piacere della scrittura. Il desiderio di creare da se' i personaggi dei quali innamorarsi, la smania di mettere su carta una storia che non si stufa mai di rileggere, la curiosità di scoprire le opinioni di altri, hanno dato vita al suo primo libro. Un romanzo adatto a tutte le età, alle donne mature che vogliono rivivere i primi batticuori, alle giovanissime che li stanno vivendo, e ai ragazzi che li provocano.
ESTRATTO:
Fortunatamente, in quanto femmina, sono in grado di ragionare su più cose in contemporanea. Seguo le sue risposte alle curiosità di papà sullo svolgimento delle Olimpiadi, mentre penso: “Che aspetti Giulia, avventati su quelle labbra perfettamente modellate e appropriati di uno di quei baci strepitosi che solo lui sa darti”. Annuisco, concordando con mamma sulla leggerezza dell’orata con i carciofi che stiamo mangiando, mentre penso: “Non importa se mi ama, si è comportato da stronzo, non mi merita e per nessuna ragione al mondo mi metterò con lui”. Affermo qualcosa, temo a sproposito da come mi guardano tutti e tre con sorrisetti strafottenti, mentre penso: “Ma perché cavolo non sono già abbarbicata a quel corpo che come ho scoperto, ma già immaginavo, è stato creato apposta per farmi impazzire?”. Nel momento in cui la parola “Sesso” sovrasta tutti gli altri pensieri, capisco che è saggiamente il caso di defilarmi. Sto per farlo, ma Davide mi aggancia le gambe con una sua e mi fa ripiombare sulla sedia, con un sonoro tonfo.
"Giulia!”, sibila mamma. Eh, lo so anch’io che non è educato fare rumoracci con la sedia, ma non è mica colpa mia.
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