«La rabbia da sola non basta. Serve anche speranza, serve un motivo per credere che tutto questo abbia un senso».
In un’Italia alternativa, devastata da un’invasione aliena brutale e silenziosa, il mondo che conoscevamo è scomparso. Le città sono cenere, la civiltà è ridotta a brandelli. L’unica speranza di sopravvivenza è affidata a centri militari chiamati A.A.F. – Anti Alien Facility. La struttura in Toscana è una delle ultime roccaforti rimaste, dove un gruppo di soldati, logorati dalla perdita e dall’attesa, si prepara al possibile ritorno degli alieni.
Il cuore della storia si svolge proprio lì, dove incontriamo un gruppo di protagonisti diversissimi tra loro, accomunati da un destino comune: sopravvivere e proteggere ciò che resta. C’è chi combatte con le armi, chi con la scienza, chi con la propria coscienza.
Il romanzo si muove tra scene di azione frenetica, dialoghi carichi di tensione e mistero: chi sono davvero gli alieni? Perché sono spariti? E cosa nasconde il generale ART, figura enigmatica e inquietante che domina le decisioni con un pugno di ferro?
«Aveva scelto di entrare nella AAF non solo per combattere gli alieni, ma per combattere il proprio fallimento. Il fallimento di non essere stato un uomo quando serviva».
Accanto all’azione, trovano spazio momenti di introspezione e dilemmi etici. I personaggi non combattono solo nemici esterni, ma anche le proprie ferite, il senso di colpa, la paura. I momenti di introspezione si alternano a scene adrenaliniche.
«Un dubbio, a volte, può essere più potente di una certezza».
Uno degli aspetti più riusciti è il dubbio morale che permea l’intera storia: e se il nemico non fosse chi pensavamo? Se fossimo noi, gli invasori?
«E se fosse stato solo un’esplorazione? E se quello non fosse un attacco, ma un messaggio? Oppure… un avvertimento?»
Non mancano le atmosfere alla Alien, con laboratori, esperimenti segreti e verità sepolte che emergono poco a poco, fino a sfiorare il tema dell’identità, della manipolazione e del libero arbitrio. Ma è soprattutto il lato umano a colpire: le relazioni, i traumi, i tentativi di ricominciare.
«La criminale era morta sotto le bombe aliene. Poteva rinascere».
A.A.F. Toscana – Anti Alien Facility è un romanzo che unisce azione, mistero e riflessione. Si legge con facilità grazie a una scrittura diretta e visiva, con dialoghi credibili e un buon equilibrio tra ritmo e profondità.
Chi ama la fantascienza distopica che non si limita a mostrare tecnologia e battaglie, ma scava nella coscienza dell’essere umano, troverà qui una lettura coinvolgente e piena di sorprese.
A che tipo di lettore è adatto?
Agli appassionati di fantascienza militare e post-apocalittica, specialmente chi ama le storie di resistenza armata, invasioni aliene e scenari distopici. A lettori giovani adulti (dai 16 anni in su) che apprezzano romanzi carichi di ritmo, tensione e dinamiche di squadra, con un pizzico di introspezione e mistero.
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