venerdì 29 giugno 2012

Diario di una sognatrice (parte 4)

Molti si lamentano che non esistono editori che si danno da fare nella promozione dei propri autori, poi arriva l'editore che lavora minimo 12 ore al giorno, che ci mette cuore e anima nel proprio lavoro, molte volte rinunciando alla propria vita privata per il lavoro in cui crede... e tac! C'è sempre un muro, un qualcosa che ti fa fermare un attimo e pensare: ma perché la gente è così incoerente? Promuove un'idea e poi non la mantiene fino in fondo?
Proprio oggi mi è capitato un caso simile, non il primo, non l'ultimo. Ero su facebook e stavo promuovendo un concorso per lettori molto innovativo dal titolo "diventa il protagonista della lettura e vinci premi!". Ovviamente essendo io la mente del concorso, l'ho fatto per i libri che pubblico... Dove vado a pubblicizzarlo? Non ci crederete... ma io cerco di pubblicizzare in gruppi di libri, lettori e scrittori! Vi sembra strano? Beh, lo è, perché molti di questi gruppi sono di "finti lettori", di lettori che vogliono indirizzare i tuoi gusti e la pubblicità come pare loro... Ho sempre pensato che un gruppo dove si potesse parlare di libri, fosse un gruppo fatto per tutti i libri del mondo... come anche quello degli autori emergenti che io sostengo e promuovo con la Butterfly Edizioni, e invece la cosa non è scontata. In certi gruppi si può parlare di alcuni libri ma non di tutti... quindi se un gruppo per esempio si chiama "che libro stai leggendo?" e tu stai leggendo un libro di un emergente e non di Totti, Vespa e compagnia bella... non puoi dirlo e non puoi promuovere nemmeno premi per i lettori perché potresti essere cacciato via.


IO NON FERMO LA LETTURA, E TU?
Questa è l'ennesima dimostrazione di come esistano "lettori" e Lettori. Il "lettore" finge di voler promuovere la lettura, ma crea gruppi di libri per sé... Dopo aver pubblicato il concorso sulla lettura in un gruppo di lettori, mi sento dire:
Carlo P. non inseriamo pubblicità, grazie

Argeta Brozi  è pubblicità per i lettori, questo è un gruppo di lettori... credo di essere inerente al gruppo ;)

Carlo P. sì è pubblicità, che sia la Mondadori o la Butterfly non ci interessa, non la vogliamo. la cancella lei ?

Argeta Brozi Siete incoerenti. Fate un gruppo in cui chiedete ai lettori di condividere i libri che sono piaciuti e poi non li volete. Io prima di essere un editore, sono una grande lettrice e promuovo libri in cui credo, come questi e promuovo la lettura. I veri amanti della lettura non impediscono le catene.
Detto questo, vorrei precisare che sono una persona coerente e dico quello che penso. Io tengo ai libri e li promuovo nei canali dove si parla di libri, "come questo". Siccome sono coerente, vorrei essere circondata da persone coerenti, per cui le lascio l'onore di cancellarmi dal gruppo e di cancellarsi dalle mie amicizie. Grazie.


Carlo P.i Non deve arrabbiarsi, non metto in dubbio la sua buona fede. E' più corretto - stilisticamente - se parla di un libro che non appartiene alla sua casa editrice.

Argeta Brozi Se ho una casa editrice e leggo tanti manoscritti, forse non ho tempo per altri libri... qui non è specificato che non bisogna parlare di "propri" libri, che poi questi non sono miei, ma di miei autori, ovvero libri in cui ho creduto e pubblicato. Mi scusi ma non sono d'accordo con quello che sostiene, la lettura è universale e i gusti sono gusti, per cui non può decidere lei i titoli dei libri di cui la gente ha voglia di parlare!


Carlo P.i Se ci avesse fatto conoscere un libro scritto da lei ben volentieri. Ma lei pubblicizza i suoi prodotti, buoni o cattivi che siano. Non è il posto giusto e non vogliamo premi di nessun genere. Sono amministratore di questo gruppo, quindi lei può parlare dei suoi libri dove vuole.

Argeta Brozi Le do un consiglio allora: specifichi nelle informazioni che non gradisce la pubblicità di editori che si impegnano nella promozione della lettura senza avere amicizie e senza dare soldi sotto banco alle librerie o non pagano lettori per avere buone recensioni. Specifichi nel suo gruppo che qui si possono pubblicizzare solo libri letti di autori famosi e non emergenti e che non le piacciono le persone che promuovono la lettura dei propri prodotti. Specifichi pure che lei è un lettore a metà. E sia lei a cancellare i nostri messaggi, perché io sono e rimango coerente alle cose che dico.


La prossima volta promuovo i libri nei gruppi che parlano di mutande, voglio vedere!:D :P

martedì 26 giugno 2012

Diario di una sognatrice (parte 3)

Domani è un altro giorno.
Ogni giorno per un editore è diverso dall'altro. A volte mi sveglio alla mattina con tanta voglia di fare, creare e promuovere, poi arriva il messaggio dell'autore incazzato che hai deciso di non pubblicare che ti fa cascare le braccia a terra. Gli autori si lamentano sempre di non trovare editori onesti, che dicano la verità sul loro romanzo, che credano in quello che hai scritto e ti promuovano. Beh, a costo di essere antipatica, io voglio pubblicare solo opere di qualità! E se un'opera non merita di essere pubblicata, perché neanche con un editing intensivo non riesce ad essere un buon libro, allora non lo pubblico, punto! E vi deve andare bene questa mia onestà, visto che vi lamentate sempre della non serietà degli editori... Ora ne avete conosciuto uno, non demotivatelo con messaggi cattivi o addirittura minacciosi. Non che questo possa in qualche modo fermarmi, non fraintendetemi... Ce ne vuole per mettermi paura!
Per fortuna ogni giorno, dicevo, è diverso dall'altro. Come si dice "domani è un altro giorno"... Oggi per esempio ho visto la copertina di un nuovo libro che stiamo per pubblicare, noi di Butterfly Edizioni, si tratta della copertina del libro "Senza di te" di Teresa Di Gaetano. Bellissima. E non è da meno la copertina del libro "Quando cala il buio" di Massimiliano Bellezza. Insomma, due grandi soddisfazioni, non solo a livello estetico, ma anche di contenuti! Sono sempre molto contenta quando realizzo piccoli grandi sogni di scrittori emergenti, perché il loro sogno è anche il mio.

sabato 23 giugno 2012

Diario di una sognatrice (parte 2)

Una domenica qualunque.
Per molti sarà stato al mare, per altri in piscina, per altri ancora ci sarà stato il dolce far niente. Per me invece no. Oh, credetemi, vorrei saperlo fare "il dolce far niente", ma io non riesco proprio a stare ferma senza far niente... anche quando "non faccio niente" in realtà sto pensando al mio lavoro! Non è una ossessione, la mia. Il fatto è che fare l'editore è davvero complicato, la concorrenza è spietata e io devo stare sempre in carreggiata. Dopo due mesi che non mettevo piede fuori casa se non per lavoro, ho dedicato una giornata alle amiche. E anche lì non ero rilassata come tutti a prendere il sole o a fare un tuffo in piscina, ero un po' sulle spine, piena di preoccupazioni. Non mi ricordo più quanto tempo è passato da quando ho vissuto un giorno totalmente per i fatti miei, senza che il lavoro interferisse e senza che le preoccupazioni mi facessero compagnia per tutto il giorno. Molti ritengono che fare l'editore sia esaltante, divertente, che essere direttori o a capo di qualcosa in realtà sia un posto privilegiato... mentre purtroppo non è così, perché chi è a capo di qualcosa ha il doppio di lavoro da fare, ha più preoccupazioni, e deve farsi in quattro per far sì che tutto vada a buon fine con i mille problemi che ci stanno dietro. A volte vorrei vedere crescere il mio nipotino senza avere un occhio sempre al pc e mezza testa protesa al lavoro. A volte vorrei solo godermi il nipotino e non pensare a nient'altro, fare come tutti i ragazzi della mia età che escono ogni week end e non stanno chiusi in casa a lavorare fino a notte inoltrata. Ma io non posso. Io custodisco un grande sogno. Il sogno di essere una brava editrice e di far sognare - assieme a me - tante altre persone, che scrivono ed emozionano con le loro parole. Io non posso. Perché arrendersi non esiste nel mio vocabolario.

domenica 17 giugno 2012

Diario di una sognatrice... (Parte 1)


Tutti sono curiosi di sapere com'è la vita di un editore. La immaginano divertente, facile, bella... Molti pensano che appena apri un'attività tua sei automaticamente diventato ricco. Magari bastasse aprire una partita iva, creare un progetto e poi... tac! Diventare ricchi, magari senza fatiche, con uno schiocco di dita. Magari. E invece qui in Italia se ci sono imprenditori che si suicidano... ci sarà un motivo!
Le tasse sono le più alte al mondo... molti di voi non aprirebbero un'attività se sapessero quante spese devono dare allo Stato e cosa effettivamente guadagnerebbero. Chi di voi sarebbe disposto a dare fino al 70% allo Stato? E tenersi quel misero 30% che non è guadagno e basta, ma serve a pagare i dipendenti e i prodotti... Benvenuti in Italia. Il paese dei sognatori illusi. <br/> <br/>
Un po' come me.